Nasco e mi formo a Genova conseguendo la laurea in architettura nel 1996. Durante il percorso universitario lavoro, frequento corsi e seminari di progettazione, collaboro con alcuni docenti alla stesura di pubblicazioni e allestimento di mostre. Il mio piano di studi si arricchisce del corso di specializzazione navale che, solo a Genova, prende forma in quegli anni e che mi porta a discutere la tesi con un progetto di trasformazione di nave portacontenitori in museo itinerante. Dopo un breve periodo di attività autonoma e di collaborazione con altri colleghi, entro a far parte di uno Studio che affianca, all’architettura civile, l’esperienza dell’architettura navale e che mi permette di proseguire quella stessa progettazione navale presso uno Studio di collaborazione a Turku (Finlandia). Al mio ritorno chiudo i progetti avviati ed entro a far parte di un altro Studio genovese, ma questa volta specializzato nel settore navale e riconosciuto a livello internazionale. La nuova collaborazione mi offre la possibilità di vivere un periodo a Saint-Nazaire (Francia) come ispettrice di cantiere per parte dello Studio. Il mio percorso è positivo, istruttivo e, soprattutto nel secondo caso, gratificante; ma la libera professione rimane il mio istinto e obiettivo. Nel 2005 ho l’occasione di prendere parte ad un progetto di riqualificazione della “Vecchia Darsena” genovese, curando il progetto e la direzione artistica della Casa della Musica; dimensioni e tipologia degli spazi sono molto simili a quelli navali, l’esigenza particolare di armonizzare impianti speciali al pensiero progettuale anche. In quello stesso anno, un amico mi chiede di occuparmi del suo nuovo ufficio nel tessuto storico; serio rispetto del contesto e cura del dettaglio mi appartengono e stimolano fin dalla formazione universitaria. Questi i due momenti che sanciscono il vero inizio della mia libera professione.
Dal 2005, quindi, mi occupo di ristrutturazioni di interni di diverse tipologie; ciò che le accomuna è l’attenzione al committente e il desiderio di restituirgli un luogo funzionale e personale; per questo non prescindo dall’ascolto del luogo e della persona che lo abiterà, di qualsiasi forma si tratti; per questo non prescindo da luce e colore che diventano progetti nel progetto; per questo mi affianco a consulenti tecnici che mi aiutano a far nascere l’idea e poi a riconoscerla e formarla; perché parto dal pensiero che un luogo abbia una sua identità e una sua energia, un suo genio, un luogo da “abitare” abbia il dovere di rispettare quel genio mediante la costituzione di spazi armonici, di luce che li esalti e li modifichi, di colore che collabori a definirli.